Scoperto a Japigia un cimitero per cani
BARI - Non sembrava vero ai due agenti di polizia municipale, in servizio a Japigia, mentre stavano perlustrando via Caldarola.
Giunti nei pressi dello svincolo della tangenziale, hanno avvistato tra la fitta vegetazione di un giardino comunale poco frequentato, delle croci, una dopo l'altra, realizzate con semplici assi in legno. Sembrava, da quella distanza, di scorgere delle tombe. I due hanno parcheggiato, sono usciti dall'auto e si sono diretti in quel punto.
Lo stupore ha preso il sopravvento quando hanno notato che si trattava di un improvvisato cimitero per animali. Si sono stropicciati gli occhi, hanno guardato ancora un po', si sono consultati. Dieci tombe per cani, con tanto di croci realizzate con semplici assi in legno, in alcuni vasi in vetro c'erano fotografie degli animali sepolti con accanto all'immagine nome, data di nascita e di morte. Insomma, i due agenti si sono trovati davanti un vero e proprio cimitero abusivo per cani.
A questo punto, avvisata la sala operativa, il comandante della Polizia municipale, Stefano Donati, ha fatto informare il servizio veterinario dell'Asl per verificare se questo cimitero e le relative sepolture, potesse determinare inconvenienti di carattere sia igienico che sanitario. All'Asl è stato deciso di riesumare prossimamente alcune carogne degli animali per verificare se abbiano ancora gli eventuali microchip identificativi con lo scopo di poter risalire ai proprietari.
Infatti, secondo la legge «i proprietari - ha spiegato il comandante Donati - potrebbero passare un po' di guai in quanto si tratta di aver invaso un terreno pubblico e sono anche previste delle sanzioni amministrative per ragioni legate alla tutela della salute pubblica».
La questione dei cani è regolamentata ma il numero enorme dei randagi e anche il numero delle persone che amano questi animali fa sì che sorgano organizzazioni per la tutela del cane.
«Siamo pochi e ci siamo costituiti da poco, attendiamo di essere registrati - spiega Nicola Del Vecchio, componente dell'associazione presente sul territorio nazionale "Rapid Dog Rescue" - alla zona industriale abbiamo 54 cani e facciamo tutto noi con il nostro tempo libero e con i nostri soldi. Ci impegnamo a intercettare i cani abbandonati sul territorio, li salviamo, li puliamo e li facciamo adottare. In caso di morte, i cani li smaltiamo in maniera normale: li mettiamo nei sacchetti ben chiusi e li consegnamo all'Amiu per lo smaltimento».
«Comunque, i nostri cani sono tutti "microchippati" e registrati all'Anagrafe canina, in via Lattanzio. Li facciamo visitare - spiega Nicola Del Vecchio - e dopo noi prepariamo il libretto con i primi richiami di vaccinazione, prima di farli adottare. Non ci risulta che ci siano altri cimiteri per cani, tranne uno regolamentare, ad Acquaviva delle Fonti».